Il titolo l'ho rubato a David Grossman. Più precisamente a "Follia". Avrei potuto dire che era un omaggio o una citazione, ma cosa diavolo può fregargliene a David Grossman di essere citato da me? Così gliel'ho rubato ma lo ringrazio comunque: è perfetto per i miei deliri da viaggio (ma è meglio se li leggete dal basso in alto)
20 settembre 2006
11 agosto 2006 - Cienfuegos-Trinidad. On the road again
La strada tra Cienfuegos e Trinidad ci porta ad attraversare la Sierra, quella delle imprese dei barbudos: palme in quantità, campi coltivati a canna da zucchero o a mais, risaie. Si ha l’impressione di attraversare un posto ricchissimo e benedetto da tutti gli dei. Anche le casette lungo la strada sono spesso modeste, mai misere. Ci sono mucche e cavalli e neppure un ronzino. Quanto al carro trascinato dagli equini sembra essere, un po’ come in parte abbiamo già visto a Cienfuegos, il principale mezzo di trasporto in zona.
Dalla Sierra sbuchiamo sul mare per percorrere la strada che non c’è, almeno sulla mia cartina. Sul percorso inesistente scopriamo i granchi attraversatori: parecchi di loro incrociano il nostro cammino, ma la loro temerarietà non è sempre premiata; ne vediamo diversi spiaccicati dalle ruote delle auto, a dispetto del fatto che di vetture non ne passino molte.
Juanita si è prodigata per noi (o ci ha tirato un pacco, non lo sapremo mai) e ha allertato un corrispondente che ci aspetta all’entrata di Trinidad. È un po’ un aiuto non richiesto, che mi fa sentire vagamente incastrata, come se viaggiassimo su binari predisposti da altri. Ma Juanita ha telefonato a questo nuovo zelante senza chiedere la nostra opinione e ora ci prepariamo all’incontro: il tizio in questione si chiama Alexis e i suoi segni distintivi sono un berretto blu e una maglia grigia. All’ingresso della città non troviamo nessuno. Dunque, dopo un tratto di strada percorsa a caso, sollevati, accostiamo la macchina per studiare il da farsi. È allora che ci viene incontro un giovanotto, Alexis appunto, con un enorme sorriso, e un nome, virginie, alle labbra. Come avrà fatto a pescarci? Mistero.
Morale: siamo finiti a casa di Nelson, proprio come previsto da Juanita. Almeno qui l’aria condizionata fa relativamente poco casino e, per soprannumero, abbiamo pure il ventilatore. Insomma: è un po’ meglio e costa meno (dev’essere perché manca l’effetto zelante in bicicletta); per giunta Nelson è pure simpatico e la chica, che per la verità è una signora, tuttofare è una vera perla.
(nella foto: carro a cavallo unico sulla strada principale di Punta Gorda, Cienfuegos)
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