03 ottobre 2007

Ibidem, idem

Ancora Lo Manthang. Nima è in fibrillazione da almeno un paio d’ore. Tutto perché alle quattro e mezzo abbiamo appuntamento con il re. Inteso come il re del Mustang, cioè l’unico tra i sette-otto sovrani del Nepal di un tempo, che ha mantenuto il titolo. A parte, naturalmente, quello vero che regna su tutto il paese e se ne sta in quel di Kathmandu. Comunque, questo re qui è una sorta di governatore, ma ciò non toglie che ci sia un preciso protocollo da rispettare in sua presenza. Anche se si paga un biglietto, le solite 100 rupie, per avere udienza. Sia come sia, Nima è irriconoscibile: sarà la millesima volta che ci spiega come presentare al monarca la sciarpa di seta bianca che ciascuno di noi è tenuto a offrirgli e come indietreggiare rinculando davanti a lui.
Alle quattro e venti esplode il panico: Nima non ci trova; o, meglio, non trova me e altre due ragazze, che stiamo bellamente acquistando cartoline e cianfrusaglie proprio nel negozio davanti alla reggia. Ma i nostri uomini ci beccano e, in parte, si scopre la ragione di tanta agitazione da parte della nostra guida: si è sbagliato nello spiegarci il protocollo. Inezie, ma forse non per lui. Tocca perciò al nipote del re, che, tra l’altro, è anche il nostro ospite, farci un rapido riassunto sul comportamento da tenere, mentre già scaliamo i gradini del palazzo reale. Nota bene che tutto questo suona un po’ ridicolo visto che stiamo recandoci all’udienza in calzoncini corti (non io, ma la maggioranza) e sandali da trekking, ma ogni popolo ha le sue usanze.
Superato, bene o male, il dramma della presentazione delle sciarpe, del saluto (bisogna dire “tashi delek”, ovvero l’equivalente tibetano del nepalese “namaste”, qualcosa tipo “saluto il dio che c'è in te”) e del rinculo (anche se quasi tutti finiscono per voltare le spalle al re o, almeno, di sicuro è quanto accade a Carlito ed Emanuele), scopriamo che sua altezza non è altro che un barbogio 75enne poco disponibile al dialogo e annoiatissimo dalla nostra compagnia. Malgrado questo tiriamo un quarto d’ora di conversazione, compreso l’assaggio del tè che ci viene offerto, prima di telare e tornare a una vita priva di protocollo.


(nella foto: il re del Mustang, www.edelweisstreks.com)

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