Lo so che è una vigliaccata interrompere "Miracolo cubano", ma ho il sospetto che non finirà mai e non voglio decretare la morte di questo blog. Perciò temo che ora vi cuccherete una parentesi guatemalteca. Che comincia qui:
28 luglio 2007 - h. 14.17 - Paris-Miami
Siamo partiti. Da non molto, meno di una mezz'ora. Con tre ore di ritardo. Ma siamo partiti. La coincidenza per Ciudad de Guatemala è persa. Ma siamo partiti. E fino a Miami arriviamo per certo. Poi si vedrà.
h. 19.18 - Miami (of course. E, of course, con il fuso corretto, dunque in Italia sono passate le due del mattino)
La turista smarrita stavolta si è persa davvero. O, almeno, ha perso l'aereo.
Si parte domani alle 12.05. Una notte a Miami, perciò. In un albergo abbastanza di merda (Wyndham, nel caso qualcuno dovesse passare per la Florida, giusto per evitarlo), praticamente attaccato all'aeroporto. Niente valigie, e vabbè, ma niente kit di sopravvivenza e questo va decisamente meno bene. Anche perché, per colpa di questi deficienti di americani del nord col cazzo che puoi portarti un nécessaire in aereo: troppi liquidi, babe, sai che bomba ci fabbrichi con un deodorante e un bagnoschiuma. 'fanculo. Ho giusto lo spazzolino e il dentifricio, un rossetto, un burro di cacao e un po' di profumo. Rigorosamente infilati nella merdosa busta trasparente che è la sola a passare i controlli. Anche quando il liquido che ti stai portando dietro è un pericolosissimo spray antiasma. Ri'fanculo. Quello che ho deve bastarmi. Anche perché nel merdoso negozio dell'hotel col cavolo che vendano qualcosa di utile. A meno che non sia io a essere cieca e a non voler capire che per tutti noi un mug con scritto Miami è assai più indispensabile di un deodorante. Per fortuna il cambio di slip viaggia sempre con me. Strano, potrei arrotolarli al collo di una hostess dopotutto. Bah. (Toh,in questo albergo manco stirano le lenzuola. Che sono uscite ultrastropicciate dal maledetto essicatore. Una favola. E chi si prova a dire che sono una principessa del pisello lo strafulmino con una saetta di sola andata Panajachel-Europa).
Bon: per entrare negli stramaledetti Usa (dove dovevamo essere solo in transito, mica che me ne freghi qualcosa di entrare in 'sto paese di merda a me) abbiamo impiegato un tempo interminabile: fila, controllo passaporti, impronta indice mano sinistra, impronta indice mano destra e foto. Pinocchietto, per giunta, è stato bloccato e sottoposto a qualche domanda, completamente insulsa, supplementare. Dopo un'attesa di almeno un quarto d'ora nel limbo di chi è passato per la frontiera ma non l'ha ancora veramente oltrepassata. Con Pinocchietto (e me) ci sono pure tutti quelli che, come lui, hanno il nuovo, mega, super, ologrammatico passaporto dell'Unione Europea. Quello che per averlo devi fare i patti col diavolo. Quello che noi idioti unioneuropeisti abbiamo cambiato/creato apposta per far piacere ai furbissimi americani e rispettare tutte le idiote norme di sicurezza che si sono sognati. Ecco, quello. Con quello hai qualche difficoltà in più a entrare negli Usa. Degli dei pure noi, no? Cornuti e mazziati. Paese di merda, paese di merda, paese di merda. Se lo scrivo abbastanza volte qualcuno ci crede? Paese di merda, paese di merda, paese di merda.
P.S. Mi ero dimenticata la gentilezza. Quando gli europei arrivano, dopo otto ore di volo intercontinentale, all'aeroporto trovano un mentecatto biondo che li apostrofa: "foreigners? this way". Una ventina di tizi avanti a me c'è un poveretto che non capisce il suo floridino stretto e si infila nel corridoio per gli US citizens. E sapete come lo apostrofa il biondo 65enne? "Hello?... Hello?..., this way". Mancava che gli battesse il pugnetto sulla testa. (Ah sì, tra l'altro negli Usa, evidentemente, la pensione se la sognano, hostess e steward hanno un'età media di 60 anni, sia sul volo American Airilines che su quello Delta. E anche tra il personale in aeroporto gli ultrasessantenni sono tutt'altro che rari. Devo ripetere il ritornello di cui sopra?)
2 commenti:
senza offesa per i disagi subiti, posso ridere? quella di strangolare con gli slip è un'idea fantastica, cazzarola...ma non dirla troppo in giro, altrimenti qualche genio ti prende sul serio e ci obbligheranno a viaggiare senza mutande. colonne di guardoni ai posti di controllo...baci, bonaventura.
claro che (o que, vedi un po' tu) puoi ridere
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