
Si approda a Rábida, isoletta rossa vicino a Santiago. Vediamo un bel numero di otarie delle Galapagos (leoni marini) e cinque, dico cinque di numero, fenicotteri molto, molto rosa (gli è che ci devono essere tanti gamberetti, lì, e loro, si sa, ne sono ghiotti) nei pressi di una laguna interna.
Nel pomeriggio sbarchiamo invece sull’isola principale (c’est à dire Santiago, detta anche San Salvador), a James Bay, dove, incontriamo di nuovo gruppi di otarie. I cuccioli sono strepitosi ed, evidentemente, amano, o almeno apprezzano, gli umani perché sono felicissimi di esibirsi in tuffi e piroette davanti a noi. Esattamente come dei cuccioli d’uomo.
Dopo una breve camminata, arriviamo a una sorta di piscina naturale tra le rocce nere. Qui ci sono sei o sette esemplari di fur seals, o arctocefali delle Galapagos, chiamati così per la loro testa d’orso, coperta, of course, di una folta pelliccia. Poi ci capitano: una coppia di beccacce di mare americane dal lungo becco rosso, con il cucciolo; diversi aironi delle G. (lava heron in inglese); un mucchio di granchi rossi con la pancia azzurra e le solite, immancabili, iguane.
(nella foto: cucciolo di arctocefalo)
2 commenti:
bentornata amica mia...appena poso stmpo e leggo tutto. Promesso. Come ti va lì a parigi? nano nano
je t'aime. è un onore per me che il primo commento di questo nuovo vecchio blog sia il tuo. grazie stra-grazie. (virginie in fase supermarilyniana: ho voglia di svaligiare un centinaio di boutique)
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