Il titolo l'ho rubato a David Grossman. Più precisamente a "Follia". Avrei potuto dire che era un omaggio o una citazione, ma cosa diavolo può fregargliene a David Grossman di essere citato da me? Così gliel'ho rubato ma lo ringrazio comunque: è perfetto per i miei deliri da viaggio (ma è meglio se li leggete dal basso in alto)
05 settembre 2006
Quarto giorno
South Plaza, dove ci sono le iguane di terra. Vediamo pure un supposto incrocio tra iguane di terra e di mare. Secondo Willy questo ibrido bianco e nero e un suo coetaneo (hanno tre anni) sarebbero gli unici e i primi esemplari di una nuova specie. Verosimile? Mah.
Saliamo poi sulla collina degli scapoli dove si rifugiano i leoni marini che non sono re e quelli che sono ormai troppo vecchi per soddisfare le loro mogli. Questi ultimi a volte non reggono la decadenza e si suicidano gettandosi sugli scogli. Le femmine vivono circa 20 anni mentre i re 14-15 e verso gli 11 vanno in pensione sulla collina. Ma, appunto, non sembrano tanto soddisfatti di questo ritiro forzato.
Pomeriggio all’isola di Santa Fé dove, finalmente, si vedono un po’ di pesci colorati. Dal dinguy, la barchetta d’appoggio che ci porta in giro quando il Darwin non può avvicinarsi troppo alla costa, vediamo anche qualche squaletto pinna bianca. Dopo il bagno in questa bella insenatura si sbarca per una passeggiata: sull’isola crescono cactus molto alti, anche se il cactus-record, 12 metri, è stato abbattuto dal Niño. La passeggiata termina su un viale di cactus (qui hanno una specie di tronco molto spugnoso, destinato a immagazzinare acqua) a strapiombo sul mare.
Su uno scoglio dormicchiano un leone marino e un fur seal, probabilmente disperso, visto che su quest’isola, di norma, pare non ce ne siano (fonte: l’infallibile Willy).
(nella foto: un'iguana marina sulla spiaggia dell'Isla Santa Cruz, www.4cornersclub.com)
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