15 settembre 2006

Sempre 9 agosto 2006, sempre la Avana. Transizione.


Tutto il coacervo di luoghi comuni che Pinocchietto e io abbiamo in testa sembra vero: i cubani sono allegri sorridenti e simpatici. E tutto il resto è musica.
Non so se sia questo che ci spinge all’azione, ma siamo efficientissimi: alle 10.30 de la mañana abbiamo già pseudoprenotato l’auto, confermata nel pomeriggio, e bloccato la camera nella casa particulare di Rafaela e Pepe per il nostro ritorno all’Avana. Così ci perdiamo un po’ indolentemente nella plaza Vieja, poi verso la plaza des Armas e quella de la Catedral. Nella plaza Vieja, oltre a ristoranti, localini e gallerie d’arte c’è un misterioso centro vallone. Ospita una mostra di foto, spiegazioni attorno alla Vallonia, descrizione delle industrie & co. e cartine. A cosa diavolo servirà? A promuovere il turismo certamente no. Sarà un vallone che si è innamorato dell’Avana? Mistero.
Il primo giorno segna anche il primo approccio con la doppia economia cubana. Noi turisti paghiamo in pesos convertibles (1 € = 1,13 pc), mentre i cubani usano il peso cubano, o moneda nacional. Un peso convertible equivale a 25 pesos cubanos e i salari sono in moneda nacional. Ai turisti la moneda nacional è quasi inutile, per loro c’è l’altra moneta, altri prezzi etc. Per esempio, noleggiare un’auto a Cuba costa più che in Europa: per la nostra Hyundai, nuova di pacca con appena 1700 km al suo attivo, paghiamo 85 convertibles al giorno.


(nella foto: una delle splendide cinquantenni americane di cui è ricca Cuba, ritratta in una viuzza di Trinidad. Niente a che vedere con l'auto che c'è toccata a nolo)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sto leggendo con attenzione il tuo diario. Sono innamorato di Cuba, paese che vivo regolarmente da tre anni. Il mio blog è stato aperto esattamente in coincidenza della mia prima esperienza nella isla grande, non a caso.

Ti faccio una domanda: è la prima volta che vai da quelle parti? Il discorso che fai sui cubani sempre allegri e simpatici e tutto il resto è musica, mi fa intendere così.

Fu la mia stessa impressione, appena sbarcato lì. In realtà non ho mai conosciuto un popolo più devastato moralmente, più malinconico e ucciso nell'anima come quello cubano. Mi spaventa terribilmente il lassismo intellettuale e sociale che ha colto il 75% dei cubani "pensanti" dell'isola. Ho amici FRATERNI lì, amici che mi hanno ospitato, nutrito e curato e che io ho ospitato nella mia casa quando è stato possibile; professionisti, medici e scienziati. Loro no che non sono allegri, purtroppo.

Ad ogni modo, Hasta (quasi) siempre!
[Ste]

virginie ha detto...

Prima di tutto: grazie. Poi rispondo: sì, era la prima volta. Malgrado questo ho intuito che le cose non stanno come sembrano e, non a caso, ho scritto che il coacervo di luoghi comuni "sembra" vero. Più avanti, quando sarà il momento, scriverò quello che mi ha detto Matilda: "i cubani quando hanno un problema ridono, per questo ridiamo tanto". Molto meglio di me lo dice una blogger francese che vive a La Habana: "Il genio cubano: prima di tutto non prendere mai niente sul serio. Il difetto peggiore, per un cubano, non è mentire, né essere poco affidabile, no, il peggior difetto è essere noioso". Se leggi il francese ti consiglio il suo blog http://fragmentsdile.blogspot.com. Lei è un'habanera, io soltanto una turista smarrita.

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