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23 settembre 2011

17 agosto 2011 - Beira-Vilankulos - In viaggio

“Pensa direito, anda com Jeito”. È la pubblicità dei preservativi. Dipinta in nero e verde su un muro bianco a caratteri cubitali. Avevo letto da qualche parte che ce n’erano un mucchio, ma, curiosamente, è la prima che noto.
Si lascia Beira attraversando un paesaggio lussureggiante verde intenso, pieno di palme. Qui c’è un sacco d’acqua. Incrociamo poi il fiume Buzi, mentre il paesaggio e gli alberi cambiano. In ogni caso non c’è più nessuna traccia di sua maestà il baobab, vero re del nord del paese.
Intanto via Sms notizie non ottime da Vilankulos (oddio, relativizziamo; ieri sera abbiamo avuto una vera pessima notizia: è morto Christian Yaya, uomo buono e dolce, matematico e papà della Maison de la Joye. E facciamo fatica a non pensarci): domani niente snorkeling e, soprattutto, niente Bazaruto.
Seguono colline, papaye (albero curioso, con pochissimi rami, pochissime foglie e tantissimi frutti) e banani.
L’autobus Tco ci lascia, alle 10.20 di sera, in the middle of nowhere, al buio. E di Jonas, che sarebbe dovuto venire a prenderci, non c’è traccia.


(nella foto, il baobab di Peter's Place, a Pemba, spiaggia di Wimbe)

16 settembre 2011

9 agosto 2011 - Ilha do Ibo-Pemba - Si riflette (pole pole)

On the way back. Le Kazkazini girls (“la migliore agenzia di viaggi del Mozambico”, si ribadisce) ci avevano prenotato il transfert per domani anziché per oggi, ma un incontro fortuito con gli architetti senza frontiere Clara e Iñacio rimette a posto le cose.
Così partiamo con loro, che rientrano a Mekufi. Non so spiegare perché lasciare il Miti Miwiri mi spiace. Forse è solo che siamo arrivati fin quassù e che del paradiso di spiaggia bianca, coralli e fauna tropicale delle Quirimbas non abbiamo avuto neppure un assaggio. O forse è per tutta la bella gente che abbiamo incontrato tra Pemba e qui, anche se, in effetti, con Simone, Markus, Valérie e Philippe ci ritroveremo già stasera sulla Wimbe Beach (nella foto).
Comunque mi spiace. Anche se, ancora, il profondo fascino del Mozambico o anche solo la sua eclatante bellezza fatico a scovarli. Domani chissà.

12 settembre 2011

3-5 agosto 2011 - Pemba - Sospesi

La vacanza non decolla. Noi un po’ di più. In quattro giorni di Mozambico abbiamo già acquistato due voli, Maputo-Pemba - fatto - e Pemba-Napula, per il 10 agosto, e organizzato il trasferimento e l’alloggio alle Quirimbas - più precisamente a Ibo, l’unica tra le isole dove sia possibile pernottare a prezzi congrui per i comuni mortali. Insomma, finora s’è organizzato parecchio e goduto poco. Forse è sempre così, non so. Forse è solo che invecchiamo. Comunque a Pemba abbiamo, as usual, il nostro quartier generale: è Mar e Sol, un po’ più sfigato del vicino Pemba Dolphin, ma molto, molto rilassato. Sarà che la patronne è un’africana e che anche la maggior parte dei frequentatori sono neri, ma mi sento più a mio agio qui che sotto gli occhi del padrone bianco del Dolphin, dove abbiamo cenato comunque ieri sera, e dove, probabilmente, passeremo l’intera giornata domani.
Ancora non un solo bagno. Di mattina, a marea bassa, il mare non invita. Spuntano le alghe, i pescatori lavorano, in acqua non c’è un bagnante. E alle 4, come ora, quando l’acqua prende uno splendido colore azzurro-argento, la marea è alta, le alghe scomparse, la sabbia perfettamente bianca, la spiaggia è al suo meglio e tutti sono in mare, ho un po’ troppo freddo per gettarmi. Ancora questione d’età, probabilmente. Domani, lo farò domani: in un’intera giornata di spiaggia non potrò evitare l’acqua, immagino.
Che altro? Il Residencial Reggio Emilia è leggermente meno ospitale di come descritto dalle guide. Di Carlo Fornaciari non c’è ombra. La signorina che ci accoglie, Isadora, è la figlia (adottiva o giù di lì), che a sua volta ha un piccolo. E, suppongo, la bella signora nera elegante sia la moglie di Carlo e la madre di Isadora. Ma sono solo supposizioni, appunto, in realtà non si chiacchiera. Comunque il posto non è male, anche se un po’ eccentrico (nel senso “non proprio in centro”).
Le due del Kazkazini, invece, saranno pure la migliore agenzia di viaggi del Mozambico, ma sono parecchio odiose. E, per giunta, ci hanno tolto, a torto, qualsiasi illusione sulle possibilità di andare al lago Niassa (per due pezzenti come noi, almeno, sembra sottintendere Claer).


(nella foto: la spiaggia di Wimbe, a Pemba)
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